Il 15 gennaio 1915 l’Italia Centrale fu colpita da un terribile evento sismico: il terremoto della Marsica.
Il prof. padre Domenico Della Vedova, allora Direttore dell’Osservatorio Geodinamico di Foligno, invitò il padre Guido Alfani, Direttore dell’Osservatorio Sismico Ximeniano di Firenze, per tenere una conferenza sull’evento, che si svolse nella chiesa di S. Agostino il 18 aprile con grande successo di pubblico. Il testo della conferenza e’ disponibile sul numero 17 dell’anno 1915 della Gazzetta di Foligno.
A seguito della conferenza, fu deciso di installare una migliore strumentazione nell’Osservatorio di Foligno, che venne acquistata in parte con denaro proprio del prof. Della Vedova, e in parte con contributi del Ministero dell’Agricoltura, del Municipio di Foligno e della locale Cassa di Risparmio.
Lo strumento fu operativo, con alterne vicende, prima sotto la Direzione del prof. Della Vedova fin quando fu nominato Vescovo di Tivoli, e poi dal 1931 sotto la direzione di Don Ernesto Buono, che apportò diverse migliorie, fino al bombardamento di Foligno del 22 novembre 1943.
Recuperato dal giovane Paolo Maffei, allora diciassettenne e grande amico di Don Ernesto Buono, rimase presso la famiglia Maffei col proposito di rimetterlo in funzione dopo la fine della guerra. Nonostante vari tentativi, non fu però possibile trovare una collocazione per riattivarlo, finché divenne scientificamente obsoleto.
Nel 2011, dopo la morte del prof. Maffei, la figlia Marta col marito prof. Roberto Nesci dell’Università La Sapienza contattarono l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per verificare la possibilità di un restauro a scopo didattico e museale.
Lo strumento è l’unico sopravvissuto di tutti quelli costruiti dal padre Alfani nei primi decenni del XX secolo, e costituisce una importante memoria della tecnologia scientifica italiana di quegli anni.