Venerdì 13 settembre 2024, ore 17.00

Biblioteca “L. Jacobilli” – Sala conferenze
Piazza S. Giacomo 1, Foligno 

Oasi
Avamposti dalla fine del mondo

Oasi Guelt
Oasi Guelta

Nelle parole del geografo francese Xavier De Planhol, le oasi del Sahara sono nate e cresciute ai margini della “grande storia”, relitti di una civiltà lacustre ritiratasi sotto l’azione della siccità e della desertificazione. I pochi gruppi che avevano deciso di restare e resistere lo avrebbero fatto per intraprendere la strada dell’isolamento e della libertà, due aspetti dirimenti intorno a cui gran parte della narrazione sulle oasi è ancora oggi incardinato. In uno stato di tale degradazione ambientale, tuttavia, la presunta libertà che le oasi sembravano assicurare si traduceva in un enorme, talora insostenibile costo in termini di qualità della vita e, in particolar modo, di forza lavoro necessaria a mantenerle in vita. Al punto che, in molti casi, le oasi riuscivano a sopravvivere – seppur in un perenne stato di deficit – soltanto grazie al continuo afflusso di manodopera ridotta in schiavitù. Appoggiandosi sulle più recenti ricerche nei campi dell’antropologia e della geografia umana, questo studio ha l’ambizione di comprendere lo statuto “architettonico” e “urbano” dell’oasi contro il mito della comunità adattiva, egualitaria e autosufficiente che ne ha caratterizzato la narrazione (consolatoria) più recente. Quali paradigmi di una “insostenibile ritirata” fondata su posizionamenti di ordine sociale e culturale spesso profondamente divisivi, le oasi sembrano infatti avere molto da dire su un piano opposto: non tanto come lezioni da seguire ma come cautionary tales, racconti cautelativi rispetto a un futuro sempre più determinato dalle azioni per contrastare il riscaldamento globale. 

Relatore

Prof. Filippo De Dominicis
Università degli studi dell’Aquila

Filippo De Dominicis (1982), architetto e dottore di ricerca, è attualmente Professore associato in Composizione architettonica e urbana presso l’Università degli Studi dell’Aquila. Fra il 2013 e il 2019 ha svolto attività di ricerca presso la Sapienza Università di Roma, l’Università Iuav di Venezia e il Massachusetts Institute of Technology, dove nel 2016 è stato Aga Khan Post-doctoral Fellow in Islamic Architecture. All’attività di ricerca ha sempre associato pratica sul campo, lavorando come consulente per istituzioni internazionali, nazionali e ONG in Marocco, Mali, Mauritania e Medio oriente.

Coordinatori

Prof. Attilio Petruccioli
Bibliotheca Orientalis

Prof. Paolo Verducci
Università degli studi di Perugia

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