La Biblioteca Jacobilli è, storicamente, la biblioteca del Seminario vescovile di Foligno che fu inaugurato nel 1649. Il primo documento che testimonia dell’esistenza della biblioteca presso di esso è del 1650. Ma fu soprattutto grazie alla donazione del dotto sacerdote folignate Lodovico Jacobilli che la biblioteca del Seminario acquistò dimensione e valore, oltre che, in seguito, la denominazione. I libri e i documenti donati da Jacobilli furono, come risulta dall’inventario che il donatore compilò al momento della consegna, nel 1662, poco più di 5.000. Ad essi se ne aggiunsero altri 3.500 nel 1664 quando Lodovico morì. Una biblioteca considerevole per il numero e per la qualità delle opere, che interessano la storia, il diritto, la filosofia, la teologia e altre scienze, ma importante anche per il fatto che lo Jacobilli la lasciò in eredità al Seminario di Foligno per benefitio publico.
Nel porre come condizione testamentaria che la biblioteca del Seminario acquisisse una finalità “pubblica”, Jacobilli si pose nel gruppo di testa degli studiosi che intravidero il futuro pensando la cultura come un patrimonio sì da custodire, ma soprattutto da condividere. Il Seminario, dunque, doveva custodire gelosamente i libri, ma anche aumentarli e soprattutto metterli a disposizione degli studiosi. Impegni questi che non sempre furono onorati con uguale solerzia.
Il secolo XIX vide i trambusti e i sovvertimenti provocati dalla rivoluzione francese e dal successivo impero napoleonico e più tardi dal movimento che portò alla fine dello Stato Pontificio e all’unità d’Italia.
La ripresa avvenne verso la fine dell’Ottocento grazie alle cure di mons. Michele Faloci Pulignani, ma le vicende belliche, in modo particolare il bombardamento aereo che colpì Foligno nel 1943, costituirono una nuova battuta di arresto. Finché nel 1963 la biblioteca rimessa in piedi fu inaugurata e da allora continua il proprio servizio fino a oggi.
La diocesi di Foligno e la direzione della biblioteca (affidata per quasi un trentennio alla passione e alla tenacia di mons. Francesco Conti, memori della consegna data al Seminario dallo Jacobilli al momento della fondazione per benefitio publico, ha perseguito con tenacia le seguenti linee di sviluppo: apertura regolare al pubblico, accoglienza dei lettori in locali dignitosi e accoglienti, sviluppo e aggiornamento del patrimonio bibliografico (nel 1963 la biblioteca contava circa 24.000 unità librarie, circa 80.000 all’inizio del nuovo millennio, attualmente sono circa 100.000 volumi).
La diocesi, sotto la guida del vescovo mons. Arduino Bertoldo, ha affrontato l’onerosa opera di approntare per la biblioteca e gli archivi, diocesano e capitolare, una nuova e ben più dignitosa e funzionale sede in un palazzo storico della città. Il trasferimento della biblioteca e degli archivi diocesani presso la nuova sede in Piazza San Giacomo 1 è avvenuto il 21 giugno 2008; la complessa operazione fu organizzata e gestita da mons. Dante Cesarini, dal 2003 direttore della storica istituzione bibliotecaria folignate.
Lo sviluppo e l’incremento del patrimonio della Jacobilli è proseguito anche con il vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi (arrivato a Foligno nell’ottobre del 2008); da ricordare, tra l’altro, il versamento, da lui voluto, della biblioteca della Curia vescovile, facendo di fatto diventare la Jacobilli biblioteca diocesana. A conferma di ciò la recente (2018) acquisizione dell’importante biblioteca personale del vescovo folignate, mons. Giovanni Benedetti.